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1) Dizion. 5° Ed. .
ETERNO.
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pag.420


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ETERNO.
Definiz: Add. Che non ha principio, nè mezzo, nè fine, Che ha un puro atto presente e infinito; e in tal significato dicesi propriamente di Dio, de' suoi attributi o di ciò che a Lui appartiene o si riferisce.
Dal lat. aeternus. –
Esempio: Varch. Boez. 172: Quello dunque che pienezza di vita non terminabile tutta insieme comprende e possiede, cui niente del futuro manchi, e nulla del preterito sia passato, ragionevolmente essere eterno si dice.
Definiz: § I. Detto di Dio. –
Esempio: Dant. Purg. 3: Per lor maladizion sì non si perde, Che non possa tornar l'eterno amore, Mentre che la speranza ha fior del verde.
Esempio: E Dant. Parad. 7: Al Verbo di Dio di scender piacque, U' la natura, che dal suo fattore S'era allungata, unio a sè in persona Con l'atto sol del suo eterno amore.
Esempio: E Dant. Parad. 29: In sua eternità di tempo fuore, Fuor d'ogni altro comprender com'ei piacque, S'aperse in nuovi amor l'eterno amore.
Esempio: E Dant. Conv. 247: Ciò si può fare manifesto massimamente in ciò, che siccome il divino Amore è tutto eterno, così conviene, ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 244: Che per merito lor punto si pieghi Fuor di suo corso la giustizia eterna.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 53: Eterno Iddio.
Esempio: Manz. Poes. 819: O Figlio, o tu cui genera L'Eterno, eterno seco ec.
Definiz: § II. Detto di alcuno degli attributi di Dio, o di ciò che ad Esso appartiene o si riferisce; Divino. –
Esempio: Dant. Purg. 1: Non son gli editti eterni per noi guasti.
Esempio: E Dant. Purg. 15: Quantunque carità si stende, Cresce sovr'essa l'eterno valore.
Esempio: E Dant. Parad. 17: La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno.
Esempio: E Dant. Parad. 20: Ora conosce che il giudicio eterno Non si trasmuta.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: Tal mi sembiò l'immago della imprenta Dell'eterno piacere.
Esempio: E Dant. Parad. 21: Io veggio ben, diss'io, sacra lucerna, Come libero amore in questa corte Basta a seguir la providenza eterna.
Esempio: E Dant. Parad. 33: Termine fisso d'eterno consiglio.
Esempio: Forteguerr. Cap. 185: Alla giustizia eterna Appartiene il punir pubblicamente Il pubblico peccar.
Esempio: E Forteguerr. Cap. 203: So che pur troppo a tanti e tanti avvenne, Per cui si loda l'eterna giustizia Nelle profonde orribili geenne.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 83: Evvi un'eterna Provvidenza in cielo, Che il mondo a voglia sua regge e conduce.
Definiz: § III. Ed aggiunto a qualche nome, come Luce eterna, Vita eterna, Verità eterna, e simili, compone con esso una maniera, che significa Iddio. –
Esempio: Dant. Parad. 11: Così com'io del suo raggio m'accendo, Sì riguardando nella luce eterna, Li tuo' pensieri, onde cagioni, apprendo.
Esempio: E Dant. Parad. 33: O abbondante grazia, ond'io presunsi Ficcar lo viso per la luce eterna Tanto, che la veduta vi consunsi.
Esempio: E Dant. Conv. 252: Si legge nel libro allegato di Sapienzia, di lei parlando: Essa è candore dell'eterna luce; specchio sanza macula della maestà di Dio.
Definiz: § IV. E Re eterno o Rege eterno, Padre eterno, Artefice eterno, Fabro eterno, Mastro, eterno, e simili, sono maniere, usate più spesso nella poesia, a significare Iddio. –
Esempio: Dant. Purg. 19: Gli occhi rivolgi al logoro, che gira Lo Rege eterno con le ruote magne.
Esempio: Petr. Rim. 1, 87: Tutte le cose, di che 'l mondo è adorno, Uscir buone di man del Mastro eterno.
Esempio: Ar. Rim. 1, 302: Iscusi l'error mio, Signore Eterno, L'usanza ria che par che sì mi copra Gli occhi, che 'l ben dal mal poco discerno.
Esempio: Car. Eneid. 7, 857: Non consente il Padre eterno, Che in questa eterea luce e sopra terra Così licenzïosa te ne vada.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 7: Dall'alto soglio il Padre Eterno.... Gli occhi in giù volse, e in un sol punto, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 93: Frangesi il ferro allor che non resiste Di fucina mortal tempra terrena Ad armi incorrutibili ed immiste D'eterno fabro.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 16: Il Rege eterno, Che te di tante somme grazie onora, Vuol ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 27: È la ragione un luminoso raggio, Che l'Artefice eterno all'uom concede.
Esempio: Pindem. Poes. 260: L'eterno Mastro Fece assai più, quando le rozze fila ec.
Definiz: § V. Eterno, prendesi anche in senso più lato per Che non ha avuto principio, nè avrà fine; detto, secondo alcuni sistemi filosofici, della materia o del mondo.
Definiz: § VI. Eterno, dicesi anche di ciò che partecipa in qualche modo di una condizione divina. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Chiamavi il cielo, e intorno vi si gira, Mostrandovi le sue bellezze eterne, E l'occhio vostro pure a terra mira.
Esempio: E Dant. Purg. 30: Voi vigilate nell'eterno die, Sì che notte nè sonno a voi non fura Passo, che faccia il secol per sue vie.
Esempio: E Dant. Purg. 31: O isplendor di viva luce eterna, Chi pallido si fece sotto l'ombra Sì di Parnaso, o bevve in sua cisterna, Che ec.?
Esempio: E Dant. Parad. 7: La divina bontà, che da sè sperne Ogni livore, ardendo in sè sfavilla Sì, che dispiega le bellezze eterne.
Esempio: Bocc. Rim. 155: Ma con letizia agli angelichi lai Mi seguirà nelle divizie eterne.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 34: Di vedovelle i gridi e le querele, E d'orfani fanciulli e di vecchi orbi, Ne l'eterno seren, dove Michele Sedea, salir fuor di questi aer torbi.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 61: Vien poi da' campi lieti e fiammeggianti D'eterno dì, là donde tuona e piove, Ove sè stesso il mondo strugge e pasce, E nelle guerre sue more e rinasce.
Definiz: § VII. Detto per estensione di leggi eterne, principj eterni, verità eterne, e simili, vale Che esiste al eterno, e perciò universale, assoluto, immutabile. ‒
Esempio: Varch. Boez. 91: Alto Signor, che 'l ciel, la terra, e 'l mare Creasti solo, e con eterne leggi, quanto si cela a gli occhi, e quanto appare, Governi solo, e reggi.
Esempio: Capp. Longob. 161: Se le umane leggi non cedessero ad altre leggi più alte e più sante e non mutabili ma eterne, il mondo sarebbe anche peggiore di quel che egli è.
Esempio: E Capp. Lez. 257: Gli eterni principj che la filosofia applicò alle lingue.
Esempio: E Capp. Pens. Educ. 325: Avvegnachè il secolo professasse di negare molto persino delle più eterne e più comuni leggi della umanità.
Definiz: § VIII. Eterno, vale anche Che ha avuto principio, ma che non avrà fine. ‒
Esempio: Dant. Inf. 3: Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne.
Definiz: § IX. E detto della vita futura, o di ciò che la concerne, e segnatamente dei premj o delle pene che l'uomo gode o soffre nell'altra vita, vale Che dura per sempre, Che non ha fine. ‒
Esempio: Dant. Inf. 3: Per me si va nella città dolente, Per me si va nell'eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente.
Esempio: E Dant. Inf. 6: Io sono al terzo cerchio della piova Eterna, maledetta, fredda e greve.
Esempio: E Dant. Inf.8: Il foco eterno Ch'entro l'affoca, le dimostra rosse.
Esempio: E Dant. Inf. 9: E quei, che ben conobbe le meschine Della regina dell'eterno pianto: Guarda, mi disse, le feroci Erine.
Esempio: E Dant. Inf. 12: O cieca cupidigia, o ira folle, Che sì ci sproni nella vita corta, E nell'eterna poi sì mal c'immolle!
Esempio: E Dant. Inf. 15: Che va piangendo i suoi eterni danni.
Esempio: E Dant. Purg. 1: Chi siete voi, che contra il cieco fiume Fuggito avete la prigione eterna?
Esempio: E Dant. Purg. 21: La verace corte Che me rilega nell'eterno esilio.
Esempio: E Dant. Purg. 27: Il temporal fuoco e l'eterno Veduto hai.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 39: Ma tutti gli empj deputati all'eterno supplicio sono puniti per la loro iniquità.
Esempio: Speron. Op. 5, 490: Però dice in hoc tempore, cioè dum vivo, e morto me, la vita eterna nel secolo futuro.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 65: Fra i gridi eterni e lo stridor de' denti.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 7: Voi ch'alle inique anime felle Ministri sete degli eterni pianti.
Esempio: Panant. Epigr. 141: Giuoco Cento contro un, ch'è nell'eterno fuoco.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 324: Gl'inusitati eccessi Vide l'Erinni, e ne sorrise, e lieta Il suo tormento eterno Promise ai voti del dolor paterno.
Definiz: § X. E detto di ciò che appartiene o s'immagina appartenere al regno celeste, ovvero ai regni della morte, ed equivale a Celeste od Infernale. ‒
Esempio: Dant. Inf. 3: I' vegno per menarvi all'altra riva, Nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo.
Esempio: E Dant. Inf. 4: Quivi, secondo che per ascoltare, Non avea pianto, ma' che di sospiri, Che l'aura eterna facevan tremare.
Esempio: E Dant. Inf. 18: Volti a destra sopra la sua scheggia, Da quelle cerchie eterne ci partimmo.
Esempio: E Dant. Inf. 32: Ed io tremava nell'eterno rezzo.
Esempio: E Dant. Conv. 391: Così alla nobile anima si fanno incontro quelli cittadini della eterna vita.
Esempio: Petr. Rim. 2, 28: Come a me quella che 'l mio grave esiglio Mirando dal suo eterno alto ricetto, Spesso a me torna con l'usato affetto.
Esempio: Ciaper. Lett. 11: Preghiamo Dio ci conceda grazia d'andare a quegli eterni riposi, dove per fede crediamo che ella ita sia.
Esempio: E Ciaper. Lett. 12: Rallegratevi, che avete mandato a vita eterna una figliuola tutta religiosa.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 3: Chiama gli abitator dell'ombre eterne Il rauco suon della tartarea tromba.
Esempio: E Tass. Gerus.12, 88: Sei giunto, e pendi già cadente e prono Sul precipizio eterno.
Esempio: Giord. Op. 2, 398: Al tuo Maurizio.... resta speranza di riaverti nella eterna pace.
Definiz: § XI. E Luce eterna, vale poeticam. Spirito celeste, in quanto è vestito di luce. ‒
Esempio: Dant. Parad. 10: Essa è la luce eterna di Sigieri Che, leggendo nel vico degli strami, Sillogizzò invidïosi veri.
Esempio: E Dant. Parad. 24: O luce eterna del gran viro, A cui nostro Signor lasciò le chiavi Ch'ei portò giù, di questo gaudio miro.
Definiz: § XII. E pur poeticam., detto di ciò che s'immagina appartenere a spirito celeste, in quanto ce lo rappresentiamo in certe determinate forme; e vale Incorruttibile, Immortale. ‒
Esempio: Dant. Purg. 2: Vedi come l'ha dritte (l'ale) verso il cielo, Trattando l'aere con l'eterne penne, Che non si mutan come mortal pelo.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 62: Venia [l'Angelo] scotendo con l'eterne piume La caligine densa e i cupi orrori.
Definiz: § XIII. E aggiunto, pure poeticam., di sole eterno, pianeta eterno, costellazione eterna, sfera eterna e simili; ovvero di alcun nome, col quale figuratamente si denotino. ‒
Esempio: Dant. Parad. 1: Beatrice tutta nell'eterne ruote Fissa con gli occhi stava.
Esempio: E Dant. Parad. 2: Per entro sè l'eterna margherita Ne ricevette.
Esempio: E Dant. Parad. 22: L'aiuola che ci fa tanto feroci, Volgendom'io con gli eterni Gemelli, Tutta m'apparve da' colli alle foci.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Quale ne' plenilunii sereni Trivïa ride tra le ninfe eterne, Che dipingono il ciel per tutti i seni, Vid'io ec.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 22: Veggio, o parmi vedere, anzi che lustri Molti rivolga il gran pianeta eterno.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 67: S'empiè il ciel d'atre nubi, e in un momento Impallidisce il gran pianeta eterno.
Esempio: Fosc. Poes. C. 71: A lei versan tesori L'angliche navi; a lei dall'alto manda I più vitali rai l'eterno sole.
Definiz: § XIV. Giorni eterni o Anni eterni, vale poeticam. L'eternità, La vita celestiale. ‒
Esempio: Pindem. Poes. 35: Chè dappoi che tu vivi eterni giorni, Mille e più volte il sole uscìo dall'Indo.
Definiz: § XV. Vale anche, Che non ha fine nel tempo, Che vive, dura, perpetuamente, Immortale, Non caduco: anche figuratam. ‒
Esempio: Dant. Purg. 7: O gloria de' Latin, disse, per cui Mostrò ciò che potea la lingua nostra, O pregio eterno del loco ond'io fui, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 10: Co' fiori eterni, eterno il frutto dura.
Esempio: Fosc. Poes. C. 70: Anch'io Pingo e spiro a' fantasmi anima eterna.
Esempio: Leopard. Poes. 54: Così l'eterna Roma, In duri ozj sepolta, Femmineo fato avviva un'altra volta.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 53: Qui l'uomo sol perisce; La repubblica è eterna. Manz. Poes. 859: E sull'eterne pagine Cadde la stanca man.
Esempio: Capp. Lez. 244: Nè quelle due maraviglie d'ingegno e di passione (i poemi omerici) potrebbero dopo trenta secoli serbar quell'eterno fiore di giovinezza che le distingue, se fossero scritte ec.
Esempio: E Capp. Econ. 409: Non potevano della ricchezza volere frutti, i quali non fossero sublimi ed eterni.
Definiz: § XVI. E detto di nome, fama, e simili, ed altresì di persona, è lo stesso che Immortale. Onde Fare eterno il proprio nome o quello di altri, Farsi o Fare eterno, vale Immortalarsi o Immortalare. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 57: Torniamo a quel di eterna gloria degno Ruggiero.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 37, 5: Non fur queste e poch'altre degne sole, Di cui per arme eterna fama vole.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. 33: In qualche modo ei vive, E lega gli altri sassi e fassi eterno.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 10: E con gl'industri e dotti suoi pennelli Suo nome eterno fa negli sgabelli (qui in ischerzo).
Definiz: § XVII. Eterno usasi iperbolicam. per Che vive o sussiste assai lungamente, Che quasi non verrà meno. ‒
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 14: Se voi dicesti la poesia è più eterna [della pittura], per questo dirò essere più eterne le opere di un calderaio, che il tempo più le conserva che le vostre o nostre opere.
Esempio: Soder. Agric. 134: Il sughero, il castagno, il noce, il bossolo, e l'agrifoglio sono eterni.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 182, 2: Purchè [le volte] siano forti, e stabilmente posate, con diligenza, e di buona materia composte, sono fabbriche eterne.
Esempio: Mont. Poes. 1, 353: Se talor tanto la gentil sua cute Tollerando s'indura, che gli eterni Ghiacci pur giunga a sostener d'Arturo, ec.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 184: E sul barbaro Nilo, e fra l'eterne Nevi dell'Alpi il seguitai fedele.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 325: Il fulmin lascia Ancor nei templi degli Dei superni Del suo breve furor vestigi eterni.
Definiz: § XVIII. Vale anche Di assai lunga durata, Lunghissimo, e quasi interminabile, o Che sembra, riesce, tale. ‒
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 11: Potrò in consorzio d'amico fido Passar con ilari discorsi alterni Della canicola i giorni eterni.
Esempio: Fosc. Poes. C. 345: Lavoro eterno! Paga il Governo.
Definiz: § XIX. E detto di cose morali. ‒
Esempio: Tass. Lett. 1, 291: Di questo rimarrò a Vostra Signoria serenissima con obbligo eterno.
Esempio: Manz. Poes. 35: Questa incresciosa Guerra eterna di lagni e di messaggi E di trame fia tronca.
Esempio: Capp. Lez. 235: Così le contese si fanno eterne.
Esempio: E Capp. Econ. 402: Toccò nell'essenza loro più astrusi argomenti, questioni eterne, la proprietà, la ricchezza.
Definiz: § XX. E con qualche beffa, dicesi di discorso, scritto, periodo, e simili, per Eccessivamente lungo. ‒
Esempio: Pindem. Poes. 274: Di dotti ambigui, d'intralciate frasi, Bizzarre inversïon, periodi eterni, ec.
Definiz: § XXI. E pure con qualche beffa dicesi di Chi fa ripetutamente la stessa azione, e quasi non finisce più; e dicesi pure di una data azione che si rinnuovi molto frequentemente. ‒
Esempio: Panant. Epigr. 132: Era l'abate un seccatore eterno.
Definiz: § XXII. Vale altresì Che dura quanto la vita; ed anche in tal senso usasi spesso iperbolicamente. ‒
Esempio: Ar. Rim. 1, 302: Sarà che cessi, o che s'allenti mai Vostro lungo travaglio e il mio martire, O pur fia l'uno e l'altro insieme eterno?
Esempio: Tass. Gerus. 9, 99: Fia con memoria eterna Delle mie offese eterno anco il mio sdegno.
Esempio: E Tass. Gerus. 10, 68: Pende dal mio voler ch'altri infelice Perda in prigione eterna il ciel sereno; Altri divenga augello.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 100: Così cade egli; e sol di lei gli duole, Che 'l cielo eterna sua compagna fece.
Esempio: E Tass. Rinald. 10, 26: Ed or non meno accolti insieme hai questi Sospir dolenti, e questi estremi lutti; Così accogli il mio sangue, e in te ne resti Eterno segno.
Esempio: Casott. A. Celid. 306: L'avergli concepito un odio eterno Mi messe a un tratto nella fantasia Di descriverlo simile all'inferno.
Esempio: Forteguerr. Cap. 203: E dei lor detti d'oro Tesoro eterno entro di me si tene.
Esempio: Pindem. Poes. 211: Un bando eterno a me s'intima.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 123: Compagne eterne Le pose al fianco mio: qui di perdono Me la speme guidò.
Definiz: § XXIII. In forza di Sost. Iddio. ‒
Esempio: Soldan. Sat. 52: E chi è quel che 'l puro e vivo lume, Che dell'Eterno è figura e suggello, Dir ch'è macchiato, di nuovo presume?
Esempio: Pindem. Poes. 26: Solleverà di te prece all'Eterno, Che sempre quella d'un cor grato ascolta.
Esempio: Giobert. Introd. 3, 19: Il Newton e il Clarke non seppero altrimenti trarsi d'impaccio, che facendone (dello spazio del tempo) due cose coeterne all'Eterno.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 371: Oh se credessi A vane fole onde si pasce il volgo, Mi penserei che dell'Eterno il braccio Contro me pugni.
Esempio: Manz. Poes. 819: O Piglio, o tu cui genera L'Eterno, eterno seco ec.
Definiz: § XXIV. E per L'eternità. ‒
Esempio: Dant. Purg. 11: Che fama avrai tu più.... Pria che passin mill'anni? ch'è più corto Spazio all'eterno, che un muover di ciglia Al cerchio che più tardi al cielo è torto.
Esempio: E Dant. Parad. 31: Io che al divino dall'umano, All'eterno dal tempo era venuto,... Di che stupor doveva esser compiuto!
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 10: Se qui cent'anni t'han tolto due ore, Un lustro è forza che l'eterno inganni!
Esempio: E Buonarr. M. V. Rim. G. 214: Nè par s'aspetti L'eterno al tempo, ove altri cangia il pelo.
Esempio: Dav. Scism. 367: Luisa mia, quanto posso io vivere? vent'anni? che spazio son eglino all'eterno?
Esempio: Giobert. Ges. mod. 1, 210: Il prodigio cessa di esser tale in quegli ordini, che cominciano appunto quando finisce il tempo e comincia l'eterno.
Definiz: § XXV. E per La parte immortale dell'uomo, L'anima. ‒
Esempio: Dant. Purg. 5: Tu te ne porti di costui l'eterno, Per una lagrimetta che il mi toglie; Ma io farò dell'altro altro governo.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 26: Scritto è che noi pecchiamo nel nostro eterno.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 114: L'eterno, cioè l'anima, che è eterna, cioè perpetua propriamente.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 123: Quel più ben inteso edificio, dove alberga il nostro eterno.
Esempio: Magal. Lez. II, 3, 192: Come l'infinito e l'immortale di lui (Dio) contempli, e l'eterno di sè medesima (l'anima) intenda.
Definiz: § XXVI. E per Durata senza fine, Immortalità. ‒
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 171: E sì rinasce tal concetto e bello, Che ma' non è chi suo eterno prescriva.
Esempio: Arrighett. N. Oraz. I, 4, 169: Se corta fu sua dimora di questa vita, tale nondimeno compieo suo corso, che nulla potè bramarsi all'eterno del suo gran nome.
Definiz: § XXVII. Eterno in forza d'Avverb., vale Eternamente, Senza fine di durata, Per sempre; ed altresì Per tutta la vita. ‒
Esempio: Dant. Inf. 3: Ed io (la porta dell'Inferno) eterno duro.
Esempio: Alam. L. Gir. 16, 45: Meno avrò pena a star serrato eterno, Ch'io non ho avuto a simularmi tale.
Definiz: § XXVIII. Da eterno, posto avverbialm., vale Dalla eternità, Eternalmente: che più comunem. dicesi Ab eterno. ‒
Esempio: Dant. Conv. 217: Manifesto è che questa donna, col suo mirabile aspetto, la nostra fede aiuta. E però ultimamente dico che da eterno, cioè eternalmente, fu ordinata nella mente di Dio in testimonio della fede a coloro che in questo tempo vivono.
Esempio: E Dant. Rim. 192: Però fu tal da eterno ordinata.
Definiz: § XXIX. In eterno, pure posto avverbialm., vale Eternamente, Senza fine di durata. ‒
Esempio: Dant. Inf. 6: Udirà quel che in eterno rimbomba.
Esempio: E Dant. Inf. 23: O in eterno faticoso manto.
Esempio: E Dant. Purg. 29: Benedetta tue Nelle figlie d'Adamo, e benedette Sieno in eterno le bellezze tue.
Esempio: Varch. Boez. 91: Tu stabile in eterno, Muovi tutte le cose, amato Fine.
Esempio: Segner. Pred. 242: Com'esser può che questa sola voce in eterno non sia bastante a sbalordirci la mente, a disfarci il cuore?
Esempio: E Segner. Sentim. Oraz. 159: In eterno glorificherò il nome tuo.
Definiz: § XXX. Ed estensivam. Per sempre, Perpetuamente. ‒
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 1132: Vivi, o sacro terren, vivi in eterno, D'ogni lode e di ben fido ricetto.
Esempio: Crudel. Pros. 171: Questa è una finissima rete per legarci in eterno.
Esempio: Leopard. Poes. 43: In eterno perimmo? e il nostro scorno Non ha verun confine?
Definiz: § XXXI. E in proposizione negativa, vale Per tutta la durata del tempo. ‒
Esempio: Vill. G. 30: Fu edificato sotto ascendente di sì fatta constellazione, che non verrà meno quasi in eterno.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 53: Così di sè dice Paolo: se 'l cibo scandalezza il mio fratello, carne non mangerò in eterno.
Esempio: Poliz. Pros. 10: Il discepolo tutto ardente disse: Non mi laverai e' piedi in eterno.
Esempio: Savonar. Poes. 7: A noi virtù non tornarà in eterno.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 24: Signore, o chiedi il furto, o 'l ladro chiedi; Quel no 'l vedrai in eterno.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 449: L'acqua che fu promessa a la Samaritana, de la quale chi bee, non ha sete in eterno.
Esempio: E Tass. Lett. 3, 18: Si degni in mio nome farli sapere quel che forse non sa, nè crede, nè saprà, nè crederà in eterno, senza il testimonio di vostra signoria illustrissima.
Esempio: Castell. Scritt. Mot. Acq. 1, 169: Non gli riuscirà in pratica mai in eterno navigare senz'acqua.
Esempio: Forteguerr. Cap. 206: Ed in eterno non vedrà mai sera.
Definiz: § XXXII. Per eterno, trovasi detto in senso di Per ogni anno o mese. ‒
Esempio: Zibald. Andr. 58: In questo [libro] a carte 77 è la tavola per eterno a che dì viene la Pasqua di resurresso.
Esempio: E Zibald. Andr. appr.: In questo [libro] a carte 85 è in tondo per figura per eterno fatte le tornate della luna.